Tema del concorso: “UN’EMOZIONE“
SCUOLA PRIMARIA – PREMIO
“Una nevicata di emozioni” di Andrea Antozzi – V°A Ignoto Militi, docente Giovanna Salvati
Motivazione:
Di questo testo poetico colpisce innanzi tutto la capacità di ispirarsi in modo scherzoso, ma soprattutto positivo, alla situazione pandemica attuale.
Pur non negando le restrizioni derivanti dagli alternanti colori delle zone, sa trovare nella “zona bianca” di una nevicata inaspettata il motivo di nuove emozioni supportate da un forte senso di speranza per il futuro.
SCUOLA PRIMARIA – MERITO
“L’emozione in un sorriso” di Gioia Mannone – V°B Anna Frank,
docente Isabella Menardo
Motivazione:
La giovane poetessa sa esprimere in modo semplice, ma efficace, la vera essenza delle emozioni. Colpisce il fatto che, sebbene in giovane età, abbia capito che non è necessario ricercare la serenità in cose come la ricchezza o l’affermazione personale, ma che è necessario accorgersi che la vita è bella se si è in grado apprezzare un bel sorriso di un amico o di chi ci vuol bene.
“Emozioni” di Gaia Raccuglia – III°A Anna Frank,
docente Maria Profiti
Motivazione:
Questi semplici versi riescono a presentare in un’unica carrellata tutte le emozioni che possono agitarsi dentro di noi.
Ma la giovanissima poetessa non si è limitata a elencarle: per ogni emozione, attraverso efficaci esempi, ha contestualizzato ogni emozione così come le è capitato di avvertirle in se stessa nel suo mondo di bambina
“Come riconosco un’emozione”” di Alessia Turco – V°C G.F. Quarello, docente Giovanna Sabetta
Motivazione:
Il testo esordisce con delle domande molto semplici, ma significative, che trovano la loro risposta nella conclusione.
Non dobbiamo rimanere in attesa di fatti stupefacenti per provare emozione.
Le emozioni, quelle vere, che scaldano il cuore, possono trovarsi soprattutto nelle piccole cose basta saperle vedere e rallegrarsene.
SCUOLA PRIMARIA – SEGNALAZIONE
“Un’emozione” di Zoe Samarini – V°A G.Rodari,
docente Monica Telloli
Motivazione:
La poetessa conosce bene e descrive in modo molto concreto come ci si sente quando si è tristi. Forse è l’emozione più frequente in questo lungo periodo in cui si è costretti a stare chiusi in casa e in cui si avverte maggiormente la solitudine.
Sembrerebbe in un primo momento che, nonostante i nostri sforzi, non ci possa essere alcun rimedio: nemmeno la musica riesce a svegliare la felicità… ma poi ecco aprirsi di nuovo la speranza e con essa la felicità e il lungo tempo della tristezza viene cancellato.
“Che bella la felicità” di Marco Bertoni – III°B Anna Frank,
docente Irene Cicciò
Motivazione:
Il giovane poeta è un ottimista e con i suoi semplici ma concreti esempi ci fa riscoprire quali siano veramente i momenti che contano: la felicità è a portata di mano basta saperla vedere.
È un ragazzo fortunato, non solo perché sa gioire delle piccole cose, ma perché dalle sue parole emerge il grande valore rappresentato dalla presenza dei nonni, anche di quelli che non ci sono più, e il valore degli affetti familiari.
“Il dipinto della felicità” di Giulia Amancei – V°B Ignoto Militi, docente Michela Marazzita
Motivazione:
Quello che colpisce in questo testo è che i versi iniziano tutti con la parola “artisti”, in poesia questa tecnica, che viene chiama “anafora”, è usata proprio per sottolineare un’immagine o un concetto.
In questo caso l’autrice vuole sottolineare che dobbiamo trasformarci in artisti e … vedere la realtà con gli occhi del cuore. Solo così saremo in grado di dipingere il quadro infinito della felicità.
SCUOLA SECONDARIA – PREMIO
“Quella che ti tira su” di Lara Crepaldi – I°A Giovanni XXIII, docente Alan Giorgiolè
Motivazione:
L’autrice, pur essendo molto giovane, manifesta un alto grado di maturità che si avverte tra le terzine che compongono il suo testo.I suoi versi diventano la denuncia del disagio provocato da questo periodo di prolungata chiusura, che ci fa sentire separati dal mondo da un’unica finestra e così ci si trova a combattere con l’ansia, la paura, la rabbia…
Al senso di isolamento si aggiunge il bombardamento mediatico che invece di tranquillizzarci con notizie confortanti, ci fa sentire ancora più soli, ancora più deprivati dalla vita che scorre là fuori. Alla fine, però, ecco farsi strada la risposta che l’autrice trova nella nuova maturità raggiunta: la capacità di reagire dobbiamo trovarla dentro noi, possiamo abbattere la barriera che abbiamo eretto tra noi e il mondo, solo volendolo.
SCUOLA SECONDARIA – MERITO
“La tristezza” di Lucia Zullo – II°E Giovanni XXIII,
docente Francesca Iannazzo
Motivazione:
L’autrice analizza in modo preciso, ricorrendo a una serie di similitudini molto efficaci, le sensazioni che la tristezza le provoca.
Ma alla fine riesce a fare un passo avanti, riesce a guardare con occhio maturo l’emozione che la pervade fin nel profondo e capisce che da questo stato d’animo può trarre l’ insegnamento, che le permetterà di affrontare con maggiore consapevolezza i tanti momenti tristi con cui si troverà a misurarsi in futuro e la conclusione non può essere che un’apertura alla speranza e allo stupore attraverso questa bellissima similitudine: “E’ come un fiore che non vuole sbocciare, ma quando finalmente ci riesce ti sorprende”.
“Emozioni su un palco” di Maya Salem – II°C Giovanni XXIII, docente Mariangela Curino
Motivazione:
Quello che colpisce in questo testo è la capacità di raccontare in pochi versi l’ansia provocata da un debutto sul palcoscenico, probabilmente un semplice saggio finale di danza. Tuttavia nei primi versi emerge chiaramente l’ansia di affrontare il pubblico, l’insicurezza nei propri mezzi, la paura di una figuraccia, però… una volta che si è lasciata trasportare dalla musica e ha accennato i primi passi di danza l’ansia, la paura, l’incertezza scompaiono per far posto alla soddisfazione non solo di aver concluso positivamente la sua esibizione, ma di aver superato le sue ansie e le sue paure.
“La gioia di un sogno” di Sara Mangiaracina – I°C G.Segantini,
docente Marta Idini
Motivazione:
Si intuisce lo stato d’animo dell’autrice per contrapposizione, infatti per sentirsi leggera e spensierata, ha dovuto rifugiarsi in un sogno. Si può quindi intuire che il cuore dell’autrice si sentiva appesantito dalla tristezza e dallo sconforto non solo per sé, ma anche “per la gente con il cuore infranto che per mille motivi e grandi avversità lotta nel mondo per trovare gioia e felicità”. Il risveglio la trascina nuovamente nella cruda realtà, ma la gioia di vivere che il sogno le ha trasmesso rimane e le permette di sperare che tutti possano provare la sua stessa felicità.
SCUOLA SECONDARIA – SEGNALAZIONE
“Rabbia virtuale” di Chiara Miliziano – I°A Giovanni XXIII,
docente Alan Giorgiolè
Motivazione:
Colpisce questo testo perché la giovane poetessa riesce a parlare in modo schietto e molto reale della rabbia che percepisce intorno a sé e che rischia di travolgere pure lei. Il titolo “Rabbia virtuale” ha il preciso scopo di porre l’accento sul fatto che in effetti tutta questa rabbia non esisterebbe se solo le persone non si accanissero a voler sembrare ciò che non sono, sfogando sugli altri le loro insoddisfazioni e colpendo nel profondo le persone che stanno loro intorno.
La conclusione però porta con sé la speranza che qualcuno conosca un modo per far scomparire la rabbia visto che lei è troppo giovane per sapere come fare.
“La tristezza” di Davide Balbinot – I°B Giovanni XXIII,
docente Francesca Iannazzo
Motivazione:
La poesia esordisce con una domanda: “la tristezza cos’è?”, domanda a cui lei non sa dare una risposta, ma conosce perfettamente gli effetti che questa emozione provoca in lei e nelle persone in genere.
La tristezza fa piangere, fa soffrire, fa desiderare di sparire, toglie la voglia di reagire… ma ascoltare queste parole da una ragazzina così giovane fa riflettere.
Quello però che è più apprezzabile è che, sebbene i giovani in questo periodo di pandemia siano i più fragili e quelli che maggiormente sentono il peso della clausura forzata, rimane in loro la speranza incrollabile che si può imparare a reagire e a non lasciarsi andare.
“Un vuoto incolmabile” di Sara Petrosino – II°B Giovanni XXIII,
docente Carmen Locurcio
Motivazione:
La poesia è permeata da un dolce senso di mancanza, il rimpianto per la perdita di una persona molto cara, anche se conosciuta soltanto attraverso il racconto della nonna. Commuove questo forte sentimento per il proprio nonno e per la nonna. Una volta di più scopriamo il legame indissolubile che i ragazzi stabiliscono con i propri nonni, presenza rassicurante e determinate nella crescita dei nostri ragazzi.